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Climbook vince di nuovo: respinto il ricorso di Facebook

Anche il secondo round tra Davide (Climbook) contro Golia (Facebook) si è concluso con una netta sconfitta del gigante Facebook. In sintesi: nel 2015 Facebook inc. tramite un noto studio legale di Milano, mi intima di cessare immediatamente l'uso del segno Climbook, del dominio climbook, in quanto "il pubblico pertinente è costituito soprattutto da consumatori. Il consumatore medio è caratterizzato da un livello medio di conoscenza, avvedutezza e circospezione. Il suo grado di attenzione non è particolarmente alto.” Dunque in buona sostanza siamo rincoglioniti e ci possiamo confondere tra Climbook e Facebook.
Parte così un procedimento, e dopo due anni il Ministero per lo sviluppo economico si pronuncia a favore di Climbook in quanto, tra le altre cose "si ritiene che il consumatore medio della categoria di prodotti o servizi di cui trattasi sia normalmente informato e ragionevolmente attento e avveduto (…) I marchi presentano le rispettive parti iniziali totalmente diverse e detta circostanza verrà certamente notata dal pubblico pertinente.
E’ altamente improbabile che il consumatore medio possa confondere i marchi in questione a prescindere dalla possibile identità o affinità dei servizi offerti e qualunque sia la notorietà del marchio anteriore."
Facebook però non molla e presenta un ricorso a questa decisione, cambia studio legale (questa volta un mega-studio di Firenze che si occupa di marchi) e inizia così un secondo procedimento.

Mi propongono un accordo extragiudiziale: potrei usare il nome se rinuncio ad alcune categorie per il quale il marchio è stato registrato. Molte persone mi consigliano di mollare.
Invece vado avanti, cercando anche di interpretare così la volontà degli utenti.
Luana Policardo, che nel frattempo si è trasferita, non potrà più seguire il secondo grado (ma le siamo sempre grati) e Sara Lusi prosegue da sola, tenendo testa ai blasonatissimi avvocati del colosso americano. Pochi giorni fa la sentenza: il ricorso di Facebook viene respinto e la parte soccombente (FB, appunto) dovrà anche pagare le spese. Siamo in attesa di avere la sentenza completa con le motivazioni, ma la vittoria è certa.
Ci sarà un terzo round? Non so se sia possibile dal punto di vista legale, ma di certo a FB non mancano i mezzi per continuare.

Commenti

Ad maiora Dario
Ad maiora Dario ∙ 4 anni fa

grande jolly!!!

Bell'esempio per capire che la tenenza non è solo su roccia ma anche con le storture che possiamo raddrizzare in questo mondo (molti dicono è colpa dello stato, degli altri , delle multinazionali, del destino... pochi fanno nonostante i condizionamenti), ... sei fonte di ispirazione ...per il prossimo nemico che si parerà sui nostri cammini ma anche per la prossima tacca da tenere quando la mente vorrebbe dire molla e fai resting che non c'e ne è più....

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