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Céüse, Francia

Consigliato: Assolutamente si
Voto complessivo: 5/5
Ambientazione: 4/5
Qualitá della roccia: 5/5
Attrezzatura: 4/5
Bellezza vie facili: 5/5
Bellezza vie difficili : 5/5
Livello consigliato: 6b/9b,
ma per divertirsi meglio 7a/9b
Ambiente, qualità della roccia e soprattutto forma della parete sono le qualità che attribuiscono a Céüse il titolo di falesia più bella del mondo
Forma della parete. Vorrei soffermarmi su questo aspetto, oggi meno valutato rispetto agli anni ottanta, quando il distacco dall’alpinismo era avvenuto da poco, e una via, anche in falesia, veniva considerata “bella” solo qualora si trovasse anche su una bella parete.
Céüse è un enorme ferro di cavallo roccioso continuo e mai frammentato: si può camminare per cinque chilometri, dal settore “ Cascade” fino alla “Gran Face” e oltre, senza che la parete si interrompa, senza che la qualità del calcare diminuisca, pur variando, dagli strapiombi ammanigliati alle placche infernali di piedi. E’ un’unica parete, che si può vedere dal satellite, i cui settori sono solo una convenzione topografica. Non è un agglomerato di struttore satelliti, riconducibili ad un comprensorio, come Arco, Ferentillo, Margalef o il Brianconnais.
Forse il Monolito del gran sasso o i massi di Colle dell’orso sono dei piccoli esempi di calcare creato per essere scalato. L’archetipo della pietra perfetta. Solida. Immutabile.
Ceuse mostra questa tipologia di roccia per tutti i suoi quasi quattromila metri di larghezza e settanta di altezza.
Un tempo si discuteva molto sula qualità della roccia e se ti dicevano che “ la roccia era abbastanza buona” voleva dire che franava tutto. Roccia “buona” era sinonimo di roccia marcia e solo se si usavano superlativi ci si poteva aspettare qualcosa di decente. Oggi questo aspetto è sottovalutato. Rodellar, per esempio, è una delle falesie più divertenti del mondo, ma i suoi strapiombi sono fatti di roccia a scaglie e lame staccate, le vie pertanto sono in continua evoluzione, di anno in anno i gradi cambiano perché gli appigli dei tratti chiave si rompono. Sotto le pareti, a testimonianza di ciò, ci sono ghiaioni creati dalle pietre cadute. Le vie di Céüse, invece, sono perlopiù immutabili nei secoli. Quando la scalata sportiva ha iniziato ad allontanarsi dall’alpinismo, ci si è sempre più dimenticati di queste due importanti qualità: forma della parete e qualità della roccia. La scalata post romantica ha ricercato la difficoltà e il divertimento anche in grandi comprensori fatti di piccole falesiette di roccia marcia.
Come arrivare:
Da Torino si segue l’autostrada per il Colle del Monginevro. Superato il confine si arriva a Briançon. Poi si scende la valle, superando il lago di Embrum, fino a Gap.
A Gap si attraversa il paese, seguendo le indicazioni verso Veynes, lungo la D994, superando dei tornanti in salita, fino alla località Fressinouse, dove in prossimità di un hotel si gira a sinistra e d si imbocca la D19 con direzione Sigoyer. Attraversato il piccolo paese si sale verso destra al Col Des Guerins dove la strada finisce e c’è un parcheggio subito dopo una fontana. Da qui inizia uno dei due sentieri che portano alla base della parete. Tempo di avvicinamento, circa un ora di cammino.
Dove dormire:
Campeggio Les Guerins, oppure Gite d’etape la Grange aux loups, da poco riaperta. Da tutte e due le sistemazioni si raggiunge a piedi la falesia.
http://www.lagrangeauxloups.net/
Clima:
La falesia è situata a quasi 2000 metri di quota, l’inverno è quasi sempre impraticabile. D’estate si scala molto bene il pomeriggio, perchè l’irraggiamento solare fino alle 15 è quasi insoportabile. Per i mattinieri è consigliabile scalare presto al settore La Cascade, che al contrario della maggior parte dei settori rimane all’ombra la mattina.Perfetta per la primavera e l’autunno, salvo tempo stabile, vista la quota e la lunga marcia di avvicinamento.

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